A cura di Maurizio Balsamo. L’autobiografia psicotica

A cura di Maurizio Balsamo. L’autobiografia psicotica

Cosa di più paradossale – potremmo dire antitetico – che mettere insieme autobiografia e psicosi, quando si conosce la tragedia esistenziale di un paziente psicotico, il suo essere sottomesso a quella “macchina influenzante” che assegna ruoli, destini, posizioni, comportamenti, e contro la quale un’intera vita combatte, tentando di trovare, comunque, le condizioni minimali per esprimere un desiderio, una singolarità?

Eppure, in ogni vicenda psicotica e ancor più in quelle condizioni caratterizzate – nonostante tutto – da elevate capacità di pensiero e di costruzione simbolizzante, ritroviamo modi e forme attraverso cui un autos, un modo di tracciare il segno di una vita, si istituisce e diventa atto creativo, narrazione non mortifera, tentativo di ritrovare la possibilità di indirizzarsi all’altro.

Certo, forme di vita minuscole o infami, celebri o tragiche sono racchiuse in questo immenso campo clinico.

Dai piccoli e scarni graffiti su di un muro alle opere d’arte, dall’amputazione di sé alla foto della stessa, come in Nebreda, dalle parole come veleno alla scrittura infinita come in Wolfson, dal gesto criminale al suo racconto, i tragitti che definiscono questa ricerca vitale, per coloro che sono stati toccati dalla psicosi, mostrano una ricchezza e una complessità che non possiamo definire solo come atti protesici, sostegni narcisistici ad un Io altrimenti distrutto. Mostrano una linea di sviluppo e di conservazione dello psichico a volte insospettato, altre volte segnato in modo indelebile dalla stessa vicenda psicotica, ma comunque in eccedenza fertile rispetto alla forza e alla quantità di distruttività esistente.

Attraverso figure celebri (da Dino Campana a Althusser, da Wolfson a Nijinski, da Pierre Rivière a Schreber, da Schumann a Sarah Kane, da Artaud a Agatha Christie), L’autobiografia psicotica propone un possibile atlante dei modi in cui la psicosi tenta di dirsi, iscrivere qualcosa di singolare, una traccia soggettiva, un racconto altro e non predeterminato della propria esistenza.

 

A cura di Maurizio Balsamo è psichiatra, psicoanalista con funzioni di training della Società Psicoanalitica Italiana, docente di Psicopatologia psicoanalitica e direttore di ricerca nell’Università di Parigi 7, direttore di Psiche. Ha pubblicato numerosi saggi e volumi, fra cui Momenti psicotici nella cura, FrancoAngeli, Milano (2014), Libere associazioni?, FrancoAngeli, Milano (2011), Psychanalyse et subjectivité, Ed. Campagne première, Paris (2010), Forme dell’après-coup, FrancoAngeli, Milano (2009). Svolge la sua attività di psicoanalista a Roma.