Biografia di Davide Lopez

Davide Lopez legge Freud prima di iniziare il ginnasio e di appassionarsi alla sapienza greca e alla filosofia, a cui si aggiungerà l’interesse per il pensiero orientale. Questa intensa condensazione della scoperta s’imporrà nella scelta della psicoanalisi come vera specializzazione.

 

Nel 1949 si laurea in medicina e chirurgia, quattro anni dopo si trasferisce a Londra dove inizia il training presso la Società Inglese di Psicoanalisi.

 

Avvia un ambulatorio di psicoterapia psicoanalitica presso l’ospedale psichiatrico Friern Hospital e partecipa ai seminari condotti da Anna Freud, vivendo il clima intenso e teso delle “discussioni controverse”, tra Annafreudiani e Kleiniani.

 

L’analisi riesce perfino a resuscitare i morti
e non solo a ricostruire i ricordi del passato, come per Freud.

 

La predilezione per il pensiero indipendente lo avvicina agli psicoanalisti del “Middle Group” (Winnicott, Fairbairn e Guntrip). È l’analisi personale con L. H. Rubinstein l’esperienza fondamentale che costruisce il suo originale approccio alla vita e alla psicoanalisi, in quanto immedesimazione in un’intima, continua, riconfigurazione essenzialmente relazionale, inter e intra-soggettiva, interpersonale.
 

È stato Membro Ordinario della British Psychoanalytical Society e della Società psicoanalitica italiana di cui è stato a lungo didatta e supervisore. Non accettò mai di ricoprire gli incarichi ufficiali che gli furono proposti a livello internazionale, né si avvicinò all’ambiente accademico italiano. Preferì dedicarsi completamente alla ricerca libera e all’esercizio della professione di didatta e supervisore di giovani psicoanalisti e psicoterapeuti.

 

Nel 1960 rientra in Italia e si stabilisce a Milano. All’attività di psicoanalista, affianca la collaborazione e la supervisione presso l’Ospedale Paolo Pini, per la psicoterapia di nevrotici e psicotici, attraverso gruppi di pazienti e familiari. È significativa la collaborazione con il Carcere di San Vittore, dove avvia gruppi di psicoterapia con i detenuti.

 

Nel 1977, insieme ad alcuni allievi, fonda la rivista Gli Argonauti – Psicoanalisi e Società (recentemente riconosciuta come rivista scientifica) che anima come spazio di dialogo tra autori, teorie e discipline. Avvia dibattiti con importanti autori stranieri su temi specifici come il rapporto di transfert-controtransfert, le prospettive della psicoanalisi americana, “l’azione terapeutica”.

 

 

Anche la persona ha, come meta, la salvezza degli altri,
ma, a differenza dell’umanitario, aiuta gli altri
dopo aver costruito solidamente se stessa.