Il pensiero di Davide Lopez

Nelle sue riflessioni clinico-teoriche Davide Lopez concepisce la Persona: modello sincretico che integra vissuti, teorie e discipline; lo “sporgersi creativo” tra ascolto, osservazione e invenzione, che ricompone la scissione soggetto-oggetto e mezzi e fine, nella vita dell’uomo (“E Zarathustra parlò ancora”, “La psicoanalisi della Persona”).

 

Il modello della Persona interpella la responsabilità soggettiva verso ciò che nella persona vale, chiede impegno e fatica per il futuro. Egli indica nella ‘normalità’ l’esito dell’attacco agli aspetti ideali del Super-io, il venir meno delle prospettive di emancipazione, la caduta dell’argine contro alienazione, adattamento, rinuncia e sottomissione. Nella dialettica contenuto-forma, enfatizza l’analisi formale, il ‘come’ delle relazioni, considerando l’analisi del carattere come trasformazione delle rigide coazioni difensive, verso la realizzazione della singolarità creativa della persona. (“Analisi del carattere ed emancipazione” 1970, ristampa 2018; “Dal carattere alla Persona” – in Trattato di Psicoanalisi, 1989)

Ma gli idoli si frantumano, e la persona decide di trasformare la verità,
di darle un nuovo volto, quello dell’avvenire.

E Zarathustra Parlò ancora. Libro di Davide LopezLa Persona si configura come multirelazionalità inter e intra-soggettiva dell’essere in divenire.

La comprensione del duplice narcisismo in azione nelle relazioni sadomasochistiche è acuita dall’incontro con l’opera di Nietzsche.

Gli approfondimenti su masochismo e principio di piacere arricchiscono la riflessione sui paradossi dell’inferiorità e dell’invidia che dipana le articolazioni di narcisismo, egoismo, volontà, e le distorsioni dei significati della potenza, gli ostacoli alla sua sana realizzazione. (“E Zarathustra parlò ancora” 1973, ristampa 2020)

Lopez fa emergere passaggi essenziali nel cammino dell’uomo di fronte 

all’enigma dell’esistenza, l’anelito ad andare oltre dolore e angoscia della morte, da alcune opere della Tragedia Attica.

Afferma la centralità dell’Edipo come il riattualizzarsi della tensione nei passaggi cruciali della vita, quando il “complesso” ridiviene “conflitto” essenziale che chiede, e spinge verso, soluzioni più mature (“E Zarathustra parlò ancora“, “La trama profonda“). Analogamente, concepisce la “coazione a ripetere” in modo dinamico e prospettico, come “nuova chance che la vita offre”, per cercare composizioni più sane.

Comprende colpa e vergogna nel distinto rapporto con Super-io e Io ideale. (“La psicoanalisi della persona”, 1983)

Esamina carattere masochista, malinconia e istinto di morte, alla luce della concezione della collusione narcisismo-masochismo in una visione organica dei meccanismi depressivi, grazie all’analisi del “gioco dei doppi ruoli” e delle identificazioni narcisistiche parziali che sostengono le ‘compensazioni’ della sofferenza. Svela autoaccusa, auto-tormento e distruttività, come paradossi dell’efficacia e della volontà di potenza. (“Dalla depressione al sorgere della Persona” 1990; “Terapia psicoanalitica delle malattie depressive” 2003)

La liberazione dal masochismo è il primo passo verso la maturazione.
Il secondo è quello di superare la tendenza al sadismo
verso chi si pone in posizione masochistica.

Concepisce il sogno come dialogo tra i differenti stati di coscienza che disarticola il rapporto tra contenuto latente e contenuto manifesto, tra attività e passività. Preconscio e Sé sognante sono i protagonisti dell’interazione che rende possibile il sognare. Confrontando coscienza e consapevolezza, afferma la necessità di una quantità ottimale di sogno nella veglia, per una vita sana. (“La sapienza del sogno” 1999, seconda edizione 2012).

 

Formula l’amorevole consapevolezza come disposizione elettiva della Persona. L‘articolata concezione del rapporto di transfert-controtransfert, che abbraccia le riflessioni sul problema del doppio e il confronto tra dialettica dei distinti e dialettica degli opposti, dà senso al conflitto mimetico e alle dinamiche sacrificali, attivi nella vita relazionale di ciascuno. (“La psicoanalisi della consapevolezza” 1997; “Il desiderio, il sacrificio, il capro espiatorio” 2008).

Nel suo specifico sviluppo del pensiero freudiano (“Psicologia delle masse e analisi dell’Io”, Freud 1921), analizzando le distorsioni di inferiorità e invidia, smaschera l’azione del divieto sociale alla realizzazione personale, l’interdizione e l’immolazione del desiderio sull’altare della sottomissione alla colpa, come illusione di anticipare ed evitare la tensione relazionale, grazie l senso di appartenenza. (“Schegge di sapienza, frammenti di saggezza e un po’ di follia” 2007). 

Le sue riflessioni sull’amore hanno integrato le espressioni millenarie del pensiero dell’uomo che hanno avvicinato la complessità della vita, le sue cruciali tensioni.  L’analisi di paradossi e distorsioni del narcisismo nelle relazioni consente di concepire il “nuovo paradigma dell’et-et”, “la teoria della complessità e della distinzione”, come prospettiva delle relazioni tra individui e tra visioni del mondo. (“Libertà e amore” 1986; “Narcisismo e amore” 2005).

Vi è un ideale che è l’espressione dell’inferiorità,
della svalorizzazione di ciò che si è e si ha, come si può vedere in amore.

Oltre l’immagine arcaica della potenza – le reiterazioni dei suoi riti mortiferi – che permane incistata e coperta nelle apparenti soluzioni orizzontali della “democrazia discendente”, la sua profonda interpretazione del parricidio primitivo offre la prospettiva della nuova ricomposizione di verticalità e orizzontalità, del significato dei modelli. Chi accoglie la sfida e i rischi della trasformazione del significato degli ideali e della potenza rende possibile “il mondo di persone”, la “democrazia ascendente”. (“La strada dei Maestri”, 2011).

Ha spesso affidato le sue intuizioni e riflessioni all’immediatezza della scrittura aforistica, come per esempio in “Aldi là della saggezza, al di là della follia” (1976), “Il mondo della persona” (1991), una selezione di suoi aforismi è pubblicata nel Meridiano Scrittori Italiani di Aforismi, a cura di Gino Ruozzi, nel 1996.

 

La persona è per me l’individuo nella sua totalità in una compiuta sintesi di individualità e universalità.
 
BIBLIOGRAFIA

La maggior parte dei suoi scritti sono stati pubblicati su la Rivista Gli Argonauti.

Lopez D. (1970): Analisi del carattere ed emancipazione. Marx, Freud, Reich. Ristampa, Aracne, Roma 2018.

Lopez D. (1973): E Zarathustra parlò ancora, Ristampa Carocci Editore, Roma 2020.

Lopez D. La psicoanalisi della persona. Boringhieri, Torino 1983.

Lopez D.: La trama profonda. Colliseum, Milano 1986.

Lopez D., Corbella S.: Libertà e amore. Boringhieri, Torino 1986

Lopez D. Zorzi Meneguzzo L. (1989) “Dal carattere alla persona” in Trattato di Psicoanalisi (a cura di) A. A. Semi. Raffaello Cortina, Milano vol. II: pp. 371-514.

Lopez D., Zorzi Meneguzzo L.: Dalla depressione al sorgere della persona. Raffaello Cortina, Milano 1990.

Lopez D. Il mondo della persona. Raffaello Cortina, Milano 1991.

Lopez D. La psicoanalisi della consapevolezza ESI, Napoli 1997.

Lopez D., Zorzi Meneguzzo L. (Dunod-Masson 1999), La sapienza del sogno. 2° edizione Mimesis Edizioni, Milano 2012.

Lopez D. Zorzi Meneguzzo L.: Terapia psicoanalitica delle malattie depressive. Raffaello Cortina, Milano 2003.

Lopez D. Zorzi Meneguzzo L.: Narcisismo e amore. Angelo Colla Editore, Costabissara-Vicenza 2005.

Lopez D.: Schegge di sapienza, frammenti di saggezza e un po’ di follia, A. Colla, Vicenza 2007

Lopez D.: Il desiderio, il sacrificio, il capro espiatorio A. Colla Editore, Vicenza 2008.

Lopez D. La potenza dell’illusione, l’amore. A. Colla Editore. Vicenza 2009.

Lopez D.: La strada dei Maestri, Angelo Colla Editore, Vicenza 2011.