Alessandra Capani. Psicoterapia, psicoanalisi e istituzioni.

Psicoterapia, psicoanalisi e istituzioni. Alessandra Capani

Alessandra Capani. Psicoterapia, psicoanalisi e istituzioni.

Alessandra Capani
Psicoterapia, psicoanalisi e istituzioni.
Alpes

 

L’ambito della Salute Mentale ha una lunga e corposa tradizione di dialogo e reciproco arricchimento con la psicoanalisi: da un lato il riferimento alla teoria psicoanalitica ha contribuito a offrire strumenti di lettura e strategie di cura sempre più alla copiosa domanda di aiuto ai Servizi, dall’altro l’esperienza del trattamento della patologia grave insieme alla specificità e complessità del dispositivo istituzionale, hanno offerto una enorme ricchezza per l’approfondimento delle teorie psicoanalitiche.

 

Il testo si articola in più livelli di connessione e scambio tra contributi della teoria psicoanalitica e pratiche psicoterapeutiche individuali e di gruppo nei diversi contesti di cura:

 

  • il modello psicoanalitico quale vertice di osservazione e lettura dei fenomeni istituzionali e della “patologia dell’istituzione”;
  • la psicoterapia istituzionale, come teoria e tecnica della cura della patologia grave e la sua declinazione nei diversi contesti del Dipartimento di Salute Mentale (Centro di Salute Mentale, Servizio Diagnosi e Cura, Day Hospital Territoriale, Centri Diurni e Comunità Terapeutiche);
  • l’applicazione della psicoterapia psicoanalitica individuale, di breve e di lunga durata, all’interno dell’istituzione, con tutta la complessità di un setting che è insieme contenitore e contenuto di un altro setting, e che interagisce continuamente e dinamicamente con la relazione terapeutica; l’approccio alle famiglie e agli interventi sulla rete e sul territorio.

 

 

In un periodo in cui la carenza delle risorse rischia di creare ritmi di lavoro poco compatibili con la qualità delle cure e mentre la disponibilità degli investimenti sulla formazione si assottiglia sempre più, sembra necessario non disperdere il patrimonio della cultura dell’accoglienza e della centralità della persona, coniugata con un assetto terapeutico sempre più capace di favorire le potenzialità evolutive e arginare le tendenze regressive della patologia.