Morte e guerra nella complessità attuale

Morte e guerra nella complessità attuale

Di fronte agli avvenimenti drammatici che coinvolgono tutti, si ripropongono i saggi raccolti nel Quaderno de Gli Argonauti n. 33, Morte e guerra. Paure e conflitti svelano l’uomo a sé stesso, pubblicato nel 2017.

 

Benché la monografia considerasse altre guerre e altre tensioni internazionali, essa rifletteva su movimenti essenziali, cruciali, del pensiero e della vita. Di nuovo, l’attualità si imbatte nel non dominabile, negli impulsi non elaborati, negli agiti semplicistici e istantanei che illudono di forcludere la complessità storica e soggettiva.

 

Gli individui vengono ancora sospinti indietro, nell’area del dualismo, della contrapposizione e nelle semplificazioni manicheiste, quando si ostacoli e venga negata la propria “spietatezza”. Ciò avviene più rapidamente e avventatamente quando ci si illude di essere parte di una formazione collettiva identificata con un capo e/o con una istituzione potenti. Collassano le distinzioni tra l’autoindulgente illusione di un immediato potere sconfinato, e la faticosa difesa di valori essenziali, irrinunciabili.

 

Le esperienze, nella realtà attuale, smascherano l’amplificazione e strumentalizzazione del bisogno di proiettare una colpa ‘originaria’. Essa viene artificiosamente costruita e offerta, a sostegno della tragicamente miope contrapposizione esclusivistica, primitiva e grezza, tra l’assolutamente buono e l’assolutamente cattivo. Si impedisce l’esperienza di contenimento e possibile interazione-integrazione della tremenda ambivalenza capace di dare voce e ascoltare lo stupore per la ricchezza, propria e dell’altro. Non si instaura così la preoccupazione responsabile, essenziale al pensiero e alla vera empatia.